Cinture di sicurezza: secondo il Codice della Strada italiano, è responsabilità del guidatore assicurarsi che tutti i passeggeri abbiano correttamente allacciato la cintura prima della partenza. In caso contrario, può e deve rifiutarsi di iniziare il viaggio. Se invece decide di procedere senza che tutti siano assicurati, rischia non solo una sanzione amministrativa, ma anche la responsabilità civile e penale in caso di incidente grave. Nelle ipotesi peggiori, come un incidente mortale che coinvolga un passeggero senza cintura, il conducente può essere accusato di omicidio stradale, con una pena prevista da 2 a 7 anni di reclusione.
Una recente sentenza della Cassazione ha confermato con forza questa interpretazione. Il conducente ha un obbligo continuo di vigilanza e di prudenza nei confronti dei passeggeri, che si traduce nella necessità di garantire l’uso corretto delle cinture da parte di tutti gli occupanti del veicolo, indipendentemente dall’età o dalla posizione a bordo.
La pronuncia ribadisce che l’obbligo non riguarda solo i bambini o i passeggeri dei posti anteriori, ma si estende a tutti coloro che si trovano all’interno della vettura. Il concetto è chiaro: la sicurezza dei passeggeri è un dovere attivo e ineludibile per chi è alla guida.
La mancanza di sensori posteriori di rilevamento non esime il conducente dall’obbligo di vigilanza attiva. Questo principio apre scenari importanti anche per la gestione quotidiana della sicurezza stradale: prima di ogni viaggio, è fondamentale verificare personalmente che tutte le cinture siano allacciate, evitando di affidarsi solo ai sistemi di monitoraggio elettronico.
