Il superbollo va in pensione?

Introdotto nel 2011, il “famigerato” superbollo per le auto è un’addizionale erariale rivolta ai possessori di auto con potenza superiore a 225 kW, pari a 306 cavalli, oltre al normale bollo, pari a 10 euro per ogni kW al di sopra della soglia dei 225. In seguito, il governo ha abbassato la soglia a 185 kW cioè 252 cavalli, portando da 10 a 20 euro la somma da versare per ogni kW superiore, ma introducendo il principio della riduzione in funzione dell’anzianità dell’auto. Infatti, si riduce ogni 5 anni dalla data di prima immatricolazione, per poi scomparire definitivamente dopo che l’auto compie 20 anni. Ora pare che il Governo sia intenzionato ad abolirlo. Non gioite ancora, è tutto ancora in faste di studio alla ricerca delle coperture necessarie. Tutto è legato alla riforma fiscale, quindi ancora tutto da decidere. Per ora resta solo un’ipotesi.
Il superbollo ha da sempre influito negativamente sul comparto automobilistico. La sua introduzione ha provocato una riduzione delle immatricolazioni di vetture oltre i 185 kW, un calo dei passaggi di proprietà per le auto usate, e un fenomeno di esportazione di auto interessate dalla tassa. Ciò ha sviluppato in maniera esponenziale ill noleggio di auto con targa estera, con tutto ciò che ne consegue.