Il governo ha aumentato di 1,5 centesimi di euro al litro la tassa sul gasolio, abbassando contestualmente quella sulla benzina. L’obiettivo è allineare le accise su entrambi i carburanti entro cinque anni. In particolare, le accise sulla benzina sono passate da 72,84 centesimi a 71,34 centesimi per litro, mentre quelle sul diesel sono salite da 61,74 centesimi a 63,24 centesimi, per arrivare a un pareggio delle accise a 67,25 centesimi al litro entro cinque anni.
Sebbene i motori a gasolio emettano meno Co2 rispetto a quelli a benzina, i veicoli diesel producono una maggiore quantità di particolato fine, ossidi di azoto e altri inquinanti, soprattutto quelli più datati. Il consumo di diesel è significativamente superiore rispetto a quello della benzina, il che implica che una maggiore tassazione sul gasolio contribuirà ad aumentare le entrate fiscali.
Le entrate aggiuntive derivanti dall’aumento dell’accisa sul diesel saranno destinate al Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, con particolare attenzione al finanziamento per il rinnovo contrattuale del trasporto pubblico.
Per ora i prezzi dei carburanti non hanno subito modifiche significative, ma è probabile che nelle prossime settimane i prezzi di benzina e diesel si avvicineranno considerevolmente.
